Parte a Mantova l'Università Internazionale del Gusto
Progetto della sovrintendenza con Slow food per il
lato lungo di piazza Castello Aule, laboratori e uffici: ok del Comune,
poi si busserà alle fondazioni per i fondi
MANTOVA. Recuperare un’ala in disuso di palazzo Ducale
e, nel contempo, istituire un’Accademia di alta specializzazione in
enogastronomia e scienza dell’alimentazione. È l’ambizioso progetto
lanciato dalla sovrintendenza per i beni storici, artistici ed
etnoantropologici di Mantova, Brescia e Cremona insieme a Slow food
Lombardia, a cui il Comune virgiliano ha già dato la sua adesione, tanto
che oggi la giunta delibererà ufficialmente la sua partecipazione. Che
presto si arricchirà di quelle di Camera di Commercio, Provincia,
Regione Lombardia, distretto delle regge gonzaghesche e Fondazione
università di Mantova: anche loro hanno condiviso l’idea e si apprestano
a concretizzarla. «Siamo i primi partner pubblici a crederci - dice il
sindaco Nicola Sodano -. La sede di questo centro internazionale del
gusto è stata individuata nell’ala lunga di piazza Castello, oggi
inutilizzata. L’idea prevede al piano terra aule, laboratori didattici,
cucina e servizi; al primo piano altre aule, la segreteria e gli uffici
direttivi, al secondo altri uffici e foresteria». Mettere in piedi
questa scuola internazionale di alta specializzazione in enogastronomia e
scienza dell’alimentazione costerà 5 milioni di euro, soldi che
serviranno più che altro per recuperare la parte del Ducale prospiciente
piazza Castello risevata ai custodi e che entro l’anno si libererà
definitivamente. «Prima di trovare i soldi - spiega il segretario
regionale di Slow food Emanuele Nitri - dovremo mettere a punto il
progetto. Questo succederà non appena tutti i partners avranno dato il
loro ok. Pensiamo che ciò possa avvenire al più presto in modo da
metterli tutti attorno ad un tavolo, tra la fine di maggio e i primi di
giugno, per definire la proposta da presentare poi a Fondazioni bancarie
e all’Europa per ottenere i fondi che servono». I tempi per
concretizzare il progetto non saranno brevi: «Andremo avanti per lotti
e, nel giro di 2-3 anni, contiamo di mettere in piedi il tutto. Intanto,
in vista di Expo 2015 vorremmo aprire uno showroom al Ducale per
presentare ciò che vogliamo fare».
Slow food è pronto a mettere il suo know-how maturato in anni di
impegno per la valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche locali:
«Il modello - spiega Nitri – è la nostra università di Scienze
gastronomiche che si trova a Pollenzo in provincia di Cuneo, ma a
Mantova non faremo la stessa cosa: qui nascerà qualcosa di complementare
ma unico, e cioè un centro internazionale di eccellenza, un’Accademia
del gusto e un centro di ricerca per il recupero delle tradizioni
enogastronomiche, una scuola di alta specializzazione che collaborerà
con il nostro ateneo. A frequentare i suoi corsi di formazione
universitaria saranno molti ragazzi stranieri e italiani. Per Mantova è
una grande scommessa perché se ci crede, oltre che offrire al territorio
un’opportunità occupazionale e di sviluppo in più, potrà riavere a
disposizione un altro pezzo del suo enorme patrimonio artistico: basti
dire che nei 2.500 metri quadrati di Ducale dove dovremmo insediare la
nostra Accademia esistono dei meravigliosi affreschi quattrocenteschi
che il pubblico ancora non conosce. Inoltre, si darebbe nuova vita al
complesso del palazzo che di sera, quando non ci sono più turisti, è
deserto».
La buona cucina e l’arte, due eccellenze di Mantova non solo a livello
nazionale: «Ecco - conclude Nitri - riuscire a metterle insieme in un
unico contenitore e valorizzarle, sarebbe un’operazione importante per
tutto il territorio, vorrebbe dire aggiungere valore».
(Sa.Mor.)