Festa Medievale e Mercatino Enogastronomico della Certosa di Pavia 6 agosto Pregola del Brallo (PV)

Festa Medievale e Mercatino Enogastronomico della Certosa di Pavia

6 agosto

Pregola del Brallo (PV)

Una festa Medievale nel cuore dell’estate. Domenica 6 Agosto il borgo di Pregola del Brallo farà un salto indietro nel tempo di secoli e secoli: dame e cavalieri medievali animeranno le vie del piccolo comune a 950 metri sul livello del mare.

Italo Calvino scriveva: “La desiderabilità di un futuro da conquistare viene garantita dalla memoria di un passato perduto”. Nella giornata di domenca 6 Agosto Pregola del Brallo si trasformerà in un villaggio del Medioevo, animato da figuranti in abiti del 1200: alle 10,30 messa in costume e corteo per i vicoli del borgo e a seguire sfilata dei figuranti tra le mura della Casa Forte. Dalle 12:30 pranzo conviviale al Castello (info e prenotazioni al 347 0426767). Per tutta la giornata animazione con giochi di corte, balli medievali, musica e bancarelle. Alle 17 Concerto del Trio Torciani.


Ospite della manifestazione il Mercatino Enogastronomico della Certosa di Pavia che dalle 9,30 presenterà la sua selezione di prodotti ad alta intensità di gusto: eccellenze enogastronomiche a filiera corta in una vetrina di sapori, in degustazione ed in vendita, a rappresentare la zona stesa tra le province di Pavia, Alessandria, Milano e Piacenza, ricchissima di prodotti. Il pubblico potrò trovare: formaggi e mostarde, il salame di Varzi e, dalla Lomellina, il salame d’oca ed il riso; il vino dell’Oltrepo, birra artigianale, lo zafferano, i distillati, le mitiche offelle di Parona con la loro tipica forma ovale e le estremità appuntite e il pane speciale del mitico Marco Bernini. E ancora funghi e verdura di stagione tra cui cipolle e patate dell’Oltrepo Pavese e, da Varzi, uno stand tutto dedicato alla lavanda e alle sue molteplici trasformazioni. E per tutti coloro che sono curiosi di conoscere l’origine del proprio cognome, uno stand dedicato all’araldica.

Particolarmente suggestivo il Castello in cui si svolgerà gran parte della manifestazione: una costruzione risalente al secolo XI che ha ospitato la famiglia Malaspina sin dal Medioevo e che oggi una bracerie e ristorante.


Il Castello di Pregola

La famiglia Malaspina era presente in questo borgo ed in tutta la Valle Staffora già dal secolo XI. La potente famiglia fu infeudata in questi territori nel 1164 dall’Imperatore Federico Barbarossa; feudi confermati nel XIV e nel XVI secolo rispettivamente dagli Imperatori Carlo III e Carlo V.

Questa famiglia eresse il suo primo castello pregolese a ovest della montagnola a forma di dente che sovrasta l’abitato, ma nel XVI secolo una lite fra gli stessi feudatari provocò la distruzione di questo fortilizio. Nel 1563, il marchese Oliviero e suo fratello, il sacerdote Agostino, furono uccisi dal marchese Federico Malaspina per vendetta perché questi gli avevano ucciso il padre. Suo figlio Gian Maria nel 1570 unitosi a vari banditi, tentò di occupare con la forza il castello di Pregola, di cui era condomino, ma che allora era tenuto da altri parenti; non essendogli riuscito il colpo, per vendicarsi devastò e incendiò i luoghi di Zerba e di Belnome, uccidendo molti vassalli dei suoi congiunti e rivali, bruciando quattro donne e rubando il bestiame. Nel 1571 a causa di queste azioni, Gian Maria si vide confiscare i beni ma questo, non gradendo l’azione, cercò con la forza di farseli rilasciare. Non riuscendovi, nel 1575, unitosi ad un gruppo di masnadieri, pose di nuovo l’assedio al castello ma anche questa volta non riuscì nel suo intento; quindi lo incendiò, distruggendolo completamente.

Dopo questa distruzione i Malaspina costruirono, con le pietre recuperate dall’edificio distrutto, l’attuale casa-forte chiamata castello nella zona est del paese. Questa rimase sede del marchesato fino all’eliminazione dei feudi di napoleonica memoria. Gli ultimi discendenti, i marchesi Antonio e Rodolfo, vi dimorarono fino alla loro morte avvenuta nel 1923 e 1924. In fianco a questo castello fu costruita, in tempo non conosciuto, una dependance per i custodi e questi, “Tirisö” e “Caterinen” l’abitarono fino alla loro morte avvenuta nella seconda metà del secolo scorso.